Yiquan e Ghiandola Pineale

Un’indagine scientifica e filosofica

La Ghiandola Pineale, come riportato da antichi filosofi e tuttora affermato da buddisti e taoisti asiatici, sembra possedere un ruolo molto più significativo rispetto a quanto insegnato nei corsi di medicina occidentale. La scienza moderna sta gradualmente riconoscendo l’importanza di questa ghiandola, poiché gli antichi pensatori ritenevano che fosse la sede dello spirito e contenesse il segreto per accedere al divino. Tuttavia, la medicina occidentale tratta l’argomento in modo ambiguo, specialmente quando si tratta del DNA, definendo il 90% di esso come “DNA spazzatura”. È innegabile che esista una lacuna nella comprensione del significato dell’essere umano, poiché l’uomo cerca di giudicare e spiegare con la sua mente limitata invece di imparare a “sentire” con il cuore.

La ghiandola pineale rivela un mistero simile a quello del DNA. Secondo Cartesio, era considerata la sede della coscienza, e anche nel Taoismo esistono pratiche di contemplazione che coinvolgono questa ghiandola dopo aver lavorato adeguatamente con l’alchimia dell’orbita microcosmica. Attraverso la pineale, la coscienza dell’essere umano può entrare in contatto con la pura essenza divina per trascendere l’attuale dimensione vibrazionale.

La pineale, nota anche come epifisi, svolge un ruolo cruciale nella meditazione, poiché rilascia la melatonina, un ormone con diverse proprietà, tra cui la regolazione del ritmo sonno-veglia e la stimolazione del sistema immunitario, oltre alla secrezione degli ormoni sessuali.

Gli studiosi hanno evidenziato alcune caratteristiche uniche di questa ghiandola:

  1. È l’unica parte del cervello che non è doppia.
  2. Ha una buona vascolarizzazione.
  3. Produce una sabbiolina composta da idrossiapatite ed alluminio che, nel corso del tempo, si sedimenta al suo interno.

In Cina, India e Tailandia, la sabbiolina prodotta dalla pineale viene modellata in vere e proprie “perle” nel “terzo occhio onnisciente” dei Santoni, dei Guru o degli Asceti. Queste perle vengono successivamente collocate in vista sulle loro tombe per simboleggiare la loro “potenza”. Nelle antiche e segrete culture, che comunicavano tra loro attraverso immagini simboliche, la pineale era rappresentata dalla pigna. Anche nello scettro del Papa, così come nello scettro di Osiris, il simbolo della ghiandola pineale (rappresentato sotto il crocifisso) è stato posto con un preciso significato nascosto e segreto.

La “sabbiolina” della pineale sembra possedere proprietà piezoelettriche basate sull’idrossiapatite, che le permettono di trasformare vibrazioni in impulsi elettrici.

Negli anni ’80 e ’90, il dottor R. J. Reiter dimostrò che i campi elettromagnetici influenzano l’attività della ghiandola pineale e la secrezione di melatonina. Da ciò possiamo comprendere che dormire o stare vicino a oggetti elettrici non favorisce l’apertura e la corretta funzione di questa ghiandola. Inoltre, la pineale produce ciò che è comunemente noto come DMT, una sostanza in grado di indurre esperienze extraterrene ed extratemporali nei praticanti esperti che hanno studiato il modo migliore per utilizzare questa ghiandola. La DMT, ovvero dimetiltriptamina, è una triptamina psichedelica endogena presente in molte piante e nel liquido cerebrospinale umano.

Il rilascio di dimetiltriptamina avviene durante il sonno e i sogni, quando la ghiandola pineale è particolarmente attiva grazie all’oscurità. L’oscurità aiuta il cervello a rilassarsi, poiché non viene più stimolato dalla luce e dalle immagini del giorno. È solo nel buio profondo che il cervello può rilassarsi, e con la tecnica adeguata i sogni possono diventare lucidi e utili per la pratica della crescita spirituale. Le qualità di questa ghiandola sembrano divine poiché ci offrono la possibilità di entrare in contatto con il Tutto.

Recentemente, i ricercatori hanno creato il “casco di Dio” (o casco Divino), un dispositivo in grado di far sperimentare a chi lo indossa sensazioni di contatto con il divino, poiché agisce principalmente sulla pineale. Nella vita di tutti i giorni, la pineale è come un occhio chiuso, ma allo stesso tempo rappresenta il famoso “terzo occhio” che può percepire ciò che la mente desidera vedere. Non è facilmente condizionabile da messaggi visivi subliminali, è pura e offre una visione pulita della realtà. È una parte protetta e antica del nostro essere che ci consente di comprendere appieno il mondo in cui viviamo.

Nello stile Yiquan, un’arte marziale interna di origine taoista, così come nel Tai Chi Chuan (Tai Ji Quan), si attribuisce grande importanza alla pineale, poiché rappresenta l’ultima porta del “canale del fuoco” attraverso il quale si può accedere a un altro mondo, vedendolo con occhi diversi. Le arti marziali interne, come l’Yiquan e il Tai Chi, non si limitano alla difesa personale, ma mirano principalmente alla longevità. Tutti i principi di movimento si basano sulla conoscenza della medicina tradizionale cinese (MTC) e mirano all’evoluzione spirituale. In Asia, non esiste una pratica di evoluzione spirituale che non presti attenzione alla ghiandola pineale (il terzo occhio o il sesto Chakra).

Per concentrare lo spiritoe l’energia primordiale nella ghiandola pineale, è necessario coltivare il Prana/Qi nel DanTian/Oceano di energia situato nella zona ombelicale. Successivamente, attraverso l’impulso della Kundalini/canale del fuoco dell’Orbita Microcosmica, il Qi viene guidato lungo la colonna vertebrale fino alla ghiandola pineale. Esistono diverse tecniche delicate e potenti per raggiungere questo scopo. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che queste non sono esercizi che possono essere affrontati autonomamente o sperimentati senza una guida adeguata. Lo studio dell’alchimia è un percorso serio e delicato, e se seguito in modo scorretto può risultare anche pericoloso.

Attraverso il Qi Gong, lo studio e il lavoro sulle energie del nostro essere, possiamo tentare di risvegliare questo splendido “occhio” che ci offre la possibilità di “vedere” o “sentire” ciò che di solito sfugge alla nostra percezione. Mentre gli occhi normali elaborano una visione della realtà attraverso il cervello, la pineale “vede” solo ciò che sente e non ciò che la mente desidera vedere. Non è facilmente condizionabile da messaggi visivi subliminali ed è in grado di offrirci una visione pura e protetta della realtà, consentendoci di accedere a una comprensione a 360 gradi del mondo in cui viviamo.

In conclusione, l’Yiquan e la pratica di sviluppo della ghiandola pineale rappresentano un ambito di studio che combina sia elementi scientifici che filosofici. Mentre la scienza moderna sta iniziando a scoprire l’importanza di questa ghiandola, le antiche tradizioni spirituali asiatiche ne hanno riconosciuto il potenziale fin dall’antichità. La ghiandola pineale, con la sua capacità di rilasciare la melatonina e il DMT, sembra avere un ruolo fondamentale nella nostra esperienza umana, consentendoci di connetterci con il divino e di sperimentare dimensioni oltre la nostra realtà fisica. Attraverso una pratica diligente e guidata, possiamo intraprendere un percorso di sviluppo spirituale che ci conduce alla comprensione e alla realizzazione del nostro vero potenziale.

Master Davide De Santis